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“DIPINTI SUL TAVOLINO MAGICO” FINO A DOMENICA 15 GIUGNO 2014

ORARI D’APERTURA:

MERCOLEDI, 15.00 - 22.00

GIOVEDI, VENERDI, SABATO, DOMENICA 14.00 -18.00

DIPINTI SUL TAVOLINO MAGICO, 2014.

Le tradizioni che diventano costrizioni o concetti intuitivi di saperi sbandierati mi mettono a disagio. Il coraggio sbandierato in terza persona, il coraggio dei falliti che diventa l’altoparlante dell’arroganza, la delega a qualsiasi dio o divinità dei propri problemi, la proclamazione dell’eroe di turno per il salvataggio dell’anima, mi hanno reso consapevole della nefasta contaminazione dei ricatti morali…

Il tempo passa e nessuno lo può fermare (ovvio!)… è una cosa-oggetto-gioiello impercettibile da capire, che mi sembra un disturbo cognitivo … eppure è stimolante e irreversibile e un’entità creativa. Una cosa che lo stabilizza è l’impatto con l’immagine. È un po’ come una magia: un’immagine  che si crea mi sorprende tanto da scuotere il momento come un lampo o come la sinfonia delle onde del mare che cullano il proprio ego o come un odore che viaggia dentro i ricordi o un profumo che titilla i sentimenti. La memoria ne ha un effetto istintivo. Con le immagini si può volare in avanti e indietro, essere liberi per un momento di svolgere una vita parallela alle costrizioni quotidiane e alle imposizioni del “dovere”. Si può pensare di essere una farfalla ed avere due vite, sfiorare l’incanto della libertà anche fuori dalle righe o essere un’entità in cui colori e forme creano un’alcova ribelle e il segno prende in ostaggio i dubbi dell’esistenza e dà un valore aggiunto ai sentieri della vita. Colori delicati o irruenti, segni incisi  o che sfiorano appena la superficie del racconto. I dipinti e i disegni, certe volte, abitano lontani dalla parola ed evocano un‘emozione determinatamente ostica e impercettibile. Niente nell’arte è sicuro ed il delirio e l’assurdo possono assemblarsi in materiale per un racconto. Ognuno si forma dentro il tempo l’oggetto del suo specifico essere e diventa strumento della propria creatività. La strategia del racconto dipinto e della storia disegnata segue una moltitudine di sviluppi; c’è chi la pensa, c’è chi la copia, c’è chi la ruba e la adatta, c’è chi non la conosce e si lascia sorprendere, c’è chi la nega e la stravolge. Il motore che mi sostiene nel praticare il “mondo dell’arte”  permette di mettere in pratica queste strategie e la sopravvivenza è nello stesso modo divisa tra tenacia e precarietà, dentro una realtà insostituibile e sul bordo dell’oceano virtuale. Il senso della vita e l’arte sono alle prese con l’ignoto e si trovano nascoste nel caso o in una scelta. Il caso e le scelte, se confusi e sconnessi, possono diventare drammi o commedie o eterna incomprensione o influire sullo stato sociale.

nando snozzi 2014

Sentiero d’Arte 2013

Galleria Arlequin, Berna 1977 (Ausschnitt Der Bund)

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